Nel gennaio 1976 Pietro Nenni lanciava dalle colonne dell'Avanti un appello alla creazione di un archivio storico del socialismo: è questa la base da cui nacque l’Istituto socialista di studi storici (ISSS).
L’archivio dell’Istituto prese corpo intorno ai primi importanti versamenti, rappresentati dalle carte della Direzione del PSI, fino al 1975, e del PSDI, fino al 1966; quindi, nel 1982, da quelle del Centro studi PSI e del Movi mento politico dei lavoratori (MPL), formazione di ispirazione cristiano-sociale guidata da Livio Labor, che confluì nel Partito socialista dopo le elezioni del 1972. Inoltre, nell’autunno 1981, la Direzione del Partito invitò le federazioni a inviare copia dei materiali di propaganda prodotti in ambito locale (manifesti, volantini, ciclostilati) all’ISSS; al quale essa stessa si era impegnata, con una convenzione, a versare le carte dell’archivio corrente.
Tuttavia, proprio per garantire autonoma veste giuridica all’archivio del socialismo italiano, venne costituita nel 1985 la Fondazione di studi storici Filippo Turati, successivamente riconosciuta come Ente morale. La Fondazione proseguì i vecchi obiettivi dell’Istituto, tra cui l’ampliamento dell’archivio il quale, dopo un primo riconoscimento nel 1980, venne dichiarato di importante interesse culturale dalla Soprintendenza Archivistica toscana nel 1992 e nel 1997.
I versamenti di carte o, talora, l’acquisizione di copia delle stesse (è il caso di quelle di Turati), hanno consentito in un ventennio la formazione di un patrimonio documentario significativo, articolato in sette sezioni cronologiche e/o tematiche, accanto ad un a miscellanea.
La prima, Organizzazioni politiche, è quella che per prima fu acquisita dal l’ISSS e riunisce cinque fondi di partito: le Direzioni nazionali del PSI (1946-1994), del PSDI (1951-1 967) e del Movimento giovanile socialista (1944-1996); il Comitato comunale fiorentino del PSI (1973-1986) e l’archivio dell’Associazione di cultura politica (AC-POL), 1969-1973.
La seconda sezione, Dirigenti politici tra la fine dell’Ottocento ed il periodo fascista, conserva le carte di Giacomo Matteotti (1885-1924), arricchite con cimeli, materiali delle commemorazioni e l’ampia rassegna stampa matteottiana, dal delitto ai giorni nostri. La mole di documenti che Filippo Turati (1857- 1932) aveva accumulato nel corso della sua attività si trova oggi dispersa in più sedi. La Fondazione, che possiede alcune lettere originali, ha cercato di acquisire in copia tutto il complesso. Citiamo inoltre i fondi di Claudio Treves (1869- 1933), amico e collaboratore di Turati nonché direttore dell’“Avanti!”, di Gaetano Pilati (1881-1925), martire dell’antifascismo fiorentino, di Camillo Biserni (1882- 1956), consigliere comunale di Milano.
La sezione terza, Dirigenti sindacali, raccoglie le carte di Argentina Bonetti Altobelli (1866- 1942) e di Ludovico D’Aragona (1876- 1961), segretario della CGDL prefascista.
Della sezione quarta, Emigrazione antifascista, fanno parte i fondi di Giuseppe Faravelli (1896-1974), Olindo Gorni (1879-1943), Bianca Pittoni (1904-1993), stretta collaboratrice di Turati.
Nella sezione quinta sono confluite le carte di Protagonisti della Resistenza: Corrado Bonfantini (1909-1989), Eugenio Dugoni (1907-1960) e Lelio Porzio (1895-1983).
Le sesta sezione, una delle più corpose, raggruppa gli Esponenti politici del secondo dopoguerra tra i quali ricordiamo Lelio Lagorio, primo Presidente della Regione Toscana e Ministro della Difesa (1980-1983); Giuseppe Saragat (1898 -1988), fondatore nel 1847 del Partito Socialista dei Lavoratori e Presidente della Repubblica, Riccardo Lombardi (1901-1984), prestigioso esponente della sinistra socialista; Mario Zagari (1913-1996) deputato all’Assemblea Costituente e nel Parlamento europeo, Ministro del Commercio e di Grazia e Giustizia
Anche la settima sezione, Esponenti della politica e della cultura, è cospicua. Si segnalano i fondi di Ignazio Silone (1900-1978), pseudonimo di Secondino Tranquilli, scrittore di fama internazionale, che dopo l’adesione giovanile al PCI si riavvicinò negli anni Trenta al movimento socialista. Quella dei fratelli Mondfoldo, Rodolfo (1877-1976) e Ugo Guido (1875-1958), di Emilio Agazzi (1921-1991), docente e filosofo già iscritto al PSI, di Luciano della Mea (1923-2003), giornalista e scrittore.
L’ultima sezione è rappresentata dalle Raccolte miscellanee: Federazioni provinciali e sezioni del PSI (1943-2000); Movimento operai o e socialista in Italia (1868-2000); Movimento operaio e socialista in Toscana (1883-1999); Movimento studentesco e sinistra extraparlamentare (1968- 1978).
Presso la Fondazione è inoltre conservata una ricca raccolta di cimeli e bandiere, dal 1944 al 1990, di manifesti, materiale audiovisivo e fotografico.
La documentazione è parzialmente fruibile on line attraverso il sito della Fondazione