L’Istituto Gramsci Toscano trae origine dal primo Istituto Gramsci, nato a Roma nel marzo del 1954 dalla fusione dell’Istituto di Economia con la Fondazione Antonio Gramsci; quest’ultima, fondata quattro anni prima, era stata costituita con un progetto per raccogliere documenti relativi all’opera di Gramsci,continuando il lavoro di edizione dei suoi scritti e dando impulso a ricerche sulla storia politica del movimento operaio italiano e internazionale. Negli anni Settanta, il ruolo dell’Istituto è diventato così importante da rendere necessaria l’apertura di sezioni territoriali. Il 25 maggio del 1973, in Piazza Madonna degli Aldobrandini, viene inaugurata la sezione fiorentina. Mentre la Federazione del Pci fiorentino consolida sempre di più la sua posizione in città, l’Istituto rivolge la propria attività di studio all’analisi delle questioni strutturali dello sviluppo economico e dei cambiamenti che segnano la società toscana. Vengono organizzati cicli di incontri su specifici argomenti che interessano la storia, la filosofia, l’economia e i problemi attuali del marxismo, condotti in piena autonomia di elaborazione rispetto al partito, cui partecipano numerosi intellettuali dell’epoca. La biblioteca assume un ruolo centrale di divulgazione della cultura in città, diventando un vero luogo di socializzazione soprattutto per gli studenti universitari che frequentano assiduamente l’Istituto. Gli anni Ottanta segnano l’autonomia dal partito: il 19 maggio 1980 l’Istituto Gramsci Toscano si costituisce come associazione, registrando il proprio Statuto. L’eccellenza nel campo filosofico porta nel dicembre 1988 alla nascita di “Iride. Filosofia e discussione pubblica” che diventa un punto di incontro e confronto fra pensatori eterogenei appartenenti a generazioni e scuole diverse. Con la fine degli anni ’80 l’attività dell’Istituto conosce una forte crisi, accentuata dai problemi di natura finanziaria che culminano con la perdita della sede storica. Gli archivi e il patrimonio librario vengono collocati provvisoriamente in un deposito all’Osmannoro, dove resteranno sette anni, quando il Comune offrirà una nuova sede al Gramsci presso alcuni locali dell’ex succursale dell’Istituto professionale Elsa Morante, in via Giampaolo Orsini 44. Le attività culturali ritrovano entusiasmo. Dalla collaborazione tra l’Istituto e le altre associazioni presenti nello stabile (Legambiente Toscana, Forum per i problemi della pace e della guerra, Testimonianze e Archivio Sessantotto) nasce il progetto di creare un polo culturale aperto alla cittadinanza. Ha origine così, nel 2001, il Centro Culturale Elsa Morante.
Il patrimonio documentario dell’Istituto è costituito da oltre 1.500 unità suddivise in 21 fondi archivistici. La nascita di quello che potremmo definire un piccolo “archivio di concentrazione” risale alla seconda metà del 1989 con il versamento del fondo della Federazione fiorentina del Partito Comunista Italiano. La maggior parte della documentazione riguarda gli atti dei congressi provinciali e nazionali, i verbali delle riunioni degli organi direttivi locali, i protocolli della corrispondenza, il carteggio e gli atti amministrativi, le attività di propaganda e il tesseramento al partito. Insieme a queste carte venne depositato anche il fondo de «Il Nuovo Corriere», quotidiano fiorentino pubblicato dal 1946 al 1956. Il Gramsci ospita anche le carte di altri fondi attribuibili al Partito Comunista Italiano. Il più importante è quello dell’Unione Regionale Toscana Pci-Pds (1970-2006) ma sono da menzionare, per la ricchezza e la rarità della documentazione, anche quello della Sezione «Frosali» di Sesto Fiorentino (1948-1980). Infine sono da annoverare i due piccoli fondi relativi alle cellule «Montecatini» (1946-1959) 9 e «Manufattura Tabacchi» (s.d.) che conservano materiale significativo per comprendere il ruolo e le attività del partito all’interno di alcune delle industrie più importanti dell’area fiorentina. In epoca più recente, l’archivio è stato implementato dall’acquisizione dei fondi della Federazione fiorentina dei Democratici di Sinistra (1990-2007), dell’Unione Regionale Pds-Ds (1989-2007) e della Sezione Pds-Ds «San Francesco» di Pelago (1989-2007), caratterizzato da una preziosa raccolta di bandiere storiche. Infine, un altro importante fondo di ente è costituito dal Circolo provinciale dell’Unione Donne Italiane - Udi (1944-1983). Per quanto riguarda invece i fondi di persone, l’Istituto conserva le carte private di dirigenti e militanti del Partito Comunista fiorentino, come quelli dei senatori comunisti Mario Gozzini e Piero Pieralli, di alcuni militanti della politica fiorentina come i partigiani e dirigenti comunisti Adalberto Pizzirani e Silvano Peruzzi, di importanti amministratrici locali come Loretta Montemaggi e Catia Franci. L’archivio del Gramsci è arricchito da raccolte di materiale iconografico, fotografico e audio-visivo, tra cui si segnalano oltre 5000 manifesti che riguardano principalmente la promozione delle attività e le campagne elettorale del Pci e registrazioni che hanno come oggetto le iniziative culturali e politiche del partito.
L’Istituto Gramsci Toscano dispone di una biblioteca aperta al pubblico comprendente quasi 20000 volumi e opuscoli monografici, in massima parte riguardanti la storia del movimento e del pensiero democratico, socialista e operaio italiano e internazionale.