A discapito della conquistata accessibilità e della disponibilità di nuovi strumenti di consultazione, gli studiosi erano spesso dissuasi dal recarsi a Castelvecchio Pascoli per le difficoltà logistiche dell’epoca; per questo motivo cominciò ad emergere l’idea di riprodurre l’archivio sotto forma di microfilm. A manifestare particolare interesse a questo progetto fu l’Archivio di Stato di Lucca: nel 1964 il direttore Domenico Corsi elaborò una compiuta relazione sulle ragioni per cui riteneva necessaria l’operazione di microfilmatura e si disse pronto ad assumersi anche questo non lieve compito, con il consenso, s’intende, della superiore Direzione Generale degli Archivi di Stato. La situazione rimase in stallo per alcuni anni, anche per le resistenze del Comune di Barga a far trasportare le carte a Lucca, sia pur provvisoriamente; il lavoro ebbe luogo nei primi anni ’70, con la contemporanea assegnazione alle carte di una nuova numerazione, eseguita con criteri non sempre uniformi.
A partire dalla seconda metà degli anni Novanta si ipotizzò un nuovo e più consistente intervento, volto ad aggirare i limiti e i difetti dell’inventario Donadoni. Non appariva opportuno un riordino dell’archivio, essendo l’ordinamento donadoniano ormai troppo radicato nel tempo: l’intervento più efficace che si poteva condurre sulle carte era quello di inventariarle analiticamente.
Ciò è stato possibile all’approssimarsi del centenario della morte di Pascoli (2012), a seguito dell’ottenimento delle risorse necessarie a portare l’operazione in cantiere. Nel frattempo l’evoluzione tecnologica e informatica aveva consentito di elaborare un progetto di più ampio respiro, che prevedeva la riproduzione digitale e la descrizione informatizzata di tutte le carte pascoliane, rendendone possibile la consultazione on line.
L’intervento, condotto dalla Soprintendenza Archivistica per la Toscana in collaborazione con la Scuola Normale Superiore di Pisa, ha contemplato, oltre alla digitalizzazione e all'inventariazione informatizzata delle unità documentarie che compongono gli archivi di Giovanni e Maria Pascoli (carteggi, manoscritti, foto, documenti diversi, giornali), la predisposizione di un sistema avanzato di interrogazione e ricerca via web e il restauro delle carte maggiormente danneggiate.
Nel gennaio 2014, completata la prima tranche di lavori, è stato presentato e reso accessibile al pubblico il portale “Giovanni Pascoli nello specchio delle sue carte”.
Il portale, oltre a mettere a disposizione il catalogo della biblioteca di Pascoli, l’inventario dei beni conservati nella casa e una serie di strumenti didattico – scientifici, permette la consultazione dei documenti dell’archivio, navigando all’interno della sua struttura o attraverso una dettagliata maschera di ricerca.