A stringersi attorno alle zone violentemente ferite dal disastro furono anche, nel loro piccolo, le amministrazioni locali, tra le quali si distinse per generosità e prontezza d’intervento il Comune di Livorno il cui sindaco Giuseppe Malenchini, non pose tempo in mezzo.

Sotto il suo patrocinio, il 31 dicembre 1908 venne ufficialmente istituito il “Comitato provinciale livornese di soccorso per la Calabria e la Sicilia” presieduto dal conte Florestano de Larderel a cui venne affidato un cospicuo fondo per gestire le attività di soccorso (con Delibera n.418 del dicembre 1908 vennero stanziati i primi fondi per le vittime della sventura, successivamente incrementati dalla Delibera n.422 con cui si approvò lo stanziamento di ulteriori 60 milioni di lire nei confronti del Comitato Provinciale livornese di soccorso per la Calabria e la Sicilia, CLAS Archivio Storico Comune di Livorno). Tra i membri della commissione troviamo illustri nomi della società livornese come Giovanni Targioni-Tozzetti, Mario Bonaventura, Carlo Lorenzetti, Giotto Bizzarrini, Tullio Bottari, Guido Friedmann, l’On. Salvatore Orlando e personalità di spicco della provincia labronica come il Sindaco di Portoferraio Leone Damiani. Segretario della commissione era Alessandro Pozzolini.

L’obiettivo del comitato era raccogliere fondi da tutta la provincia e fin dal 30 dicembre 1908 il vice presidente Orlando e i consiglieri comunali Sansoni, Liscia e Friedmann e i rappresentati dell’ospedale di Livorno erano già presenti sul territorio messinese insieme al corpo dei pompieri che offrì un significativo aiuto nelle operazioni di recupero e messa in sicurezza delle zone flagellate dalla calamità (con Delibera n. 31 del 8 gennaio 1909 la Giunta Comunale promuove un voto di incoraggiamento al comandante della squadra dei pompieri inviati per i luoghi del terremoto. La giunta esprime inoltre il suo compiacimento per il salvataggio da parte della squadra dei pompieri di un uomo e di una bambina estratti dalle macerie, CLAS Archivio Storico Comune di Livorno). Da subito emerse che la priorità era dare ricovero alle migliaia di persone sopravvissute al cataclisma.