In Laura restava viva più che mai la passione di raccontare storie ai bambini: “Ecco, ho sempre, da quando mi posso ricordare, raccontato storie ai bambini; chiedevo a tutti di raccontarne a me, e quando non potevo trovar nessuno, ne raccontavo io ai più piccoli”, scriverà di sé negli anni ‘30.
Leonfrancesco nasce il 17 dicembre 1900, Annalia il 17 maggio 1903. Proprio ai loro primi anni di vita, ai tanti interrogativi, alle mille nuove esperienze è dedicata la prima opera di Laura Orvieto, Leo e Lia, Storia di due bimbi italiani e di una governante inglese (Bemporad, 1909). Con Leo e Lia la passione per la narrazione orale si faceva esperienza scritta, grazie anche all’esperienza del tirocinio giornalistico maturato presso “Il Marzocco”.
Terminato il primo libro, dichiarerà Laura anni dopo, le era venuto il desiderio di raccontare qualche altra cosa ai figli, “che intanto erano diventati grandini”, e le era parso simpatico “di parlare a loro, invece che di maghi e di fate, di quei personaggi che avrebbero poi dovuto conoscere nella vita: che avrebbero dovuto studiare, magari annoiandosi […] E provai con un tema facile, pieno di vita e dleggenda, quale è quello delle Storie greche e barbare". Queste prendono spunto dalla guerra di Troia e dalle più celebri figure dell’epica omerica. Nel volume Principesse, bambini e bestie, del 1914, l’ispirazione torna invece ad essere soprattutto quotidiana, fra episodi del passato e vicende curiose del mondo contemporaneo.
Gli anni della Prima guerra mondiale segnano una lunga pausa nell’attività della scrittrice. Organizzerà la sezione fiorentina delle volontarie Samaritane, un corpo di infermiere parallelo a quello della Croce Rossa, delle quali sarà poi ispettrice. Durante il conflitto rimasero uccisi numerosi compagni d’infanzia dei figli. Fra le perdite più dolorose vi fu quella di Aldo, primogenitodi Amelia Rosselli. Alla fine della guerra fu proprio Amelia a suggerire a Laura di scrivere la vita della grande infermiera inglese Florence Nightingale: Sono la tua serva e tu sei il mio Signore, pubblicata nel 1920. La guerra suggerì a Laura anche un altro libro, Beppe racconta la guerra, del 1925. Il protagonista, lo chauffeur Beppe, è costruito sulla figura di Eugenio, autista della famiglia Orvieto, così come il racconto della disfatta di Caporetto si ispira a quanto il giovane aveva narrato al suo rientro.Laura tornerà alla storia dell’antichità classica con Il Natale di Roma, che come il volume del 1911 ebbe grande successo e fu tradotto in molte lingue.
Nel corso degli anni Venti l’attività di Laura incontrò anche ostacoli e delusioni. Nella ristampa di Leo e Lia del 1929 furono censurati due capitoletti e fu chiesta la soppressione di un terzo perché risultava troppo evidente l’appartenenza dell’autrice a una religione diversa dalla cattolica.